Il top della videoanalytics

Di fronte all’esplosione della visione di video online serve disporre di dati sempre più precisi e attendibili sulle modalità di fruizione per chi si trova impegnato sul fronte della comunicazione.

di Luca Anelli [tratto da 360COM del 21 Ottobre 2010]

Per chi, in vario modo, si occupa di business digitale sta diventando sempre più importante conoscere le abitudini degli utenti della Rete così come le tendenze di utilizzo dei vari strumenti a disposizione. Siamo di fronte a un’esigenza non più rimandabile: una migliore comprensione di internet, da intendere come fenomeno di massa che comporta la necessità di conoscere, studiare e analizzare le modalità d’uso segmentate per attività. E partendo da questi dati cercare di intuire i trend futuri. All’interno di questo scenario vanno poi comprese altre variabili che influiscono sulle tendenze generali, in primis quelle direttamente collegate alla presenza delle persone sulla Rete. Fuor di dubbio, la diffusione sempre maggiore dei contenuti video appare tra le cause scatenanti dell’aumento esponenziale del traffico complessivo e bastano pochi dati per inquadrare la situazione in modo ancora più preciso: secondo uno studio proiettivo le cui risultanti principali sono state diramate da Cisco, nel 2011 circa il 30% del traffico internet residenziale sarà costituito dalla visione di video in streaming su siti web e dal download di filmati. Nel 2006, appena quattro anni fa, la percentuale era attestata non oltre il 9%.

In campo pubblicitario le attività che tendono a sfruttare i video per supportare la veicolazione di advertising, in modo mirato ed evitando dispersioni, stanno anch’esse conoscendo una forte espansione. Servono, allora, strumenti adeguati per permettere una conoscenza più approfondita delle abitudini di visione. Risultano sempre più essenziali, ad esempio, i dati disponibili in tempo reale, proprio mentre l’utente è davanti al video. «Il nostro interesse – spiega Paolo Zanzottera, amministratore delegato di ShinyStat – è concentrato nello sviluppo di soluzioni avanzate per l’analisi della fruizione video e per lo studio del comportamento dei navigatori in mobilità, con un occhio di riguardo al mercato dell’advertising e allo sviluppo di nuovi formati e applicazioni, ma anche alle esigenze specifiche di quei settori che online stanno giocando una partita importante, turismo e editoria in primis». Nel quartier generale di ShinyStat, il valore delle analisi sull’esposizione ai video online è assolutamente ben presente, e da tempo le ricerche su questo fronte si sono concentrate a fondo, portando in emergenza una serie di soluzioni che la struttura sta promuovendo per supportare investitori e operatori a scegliere le migliori, e più efficaci, modalità di navigazione.

«Noi lo sappiamo che le condizioni attuali del panorama digitale stanno portando a una vera e propria rivoluzione – spiega Myriam Latronico, responsabile commerciale di ShinyStat, soluzione browser-based per le statistiche di accesso ai siti nata nel 1997, che rappresenta, oggi, una tra le più apprezzate piattaforme di web analytics disponibili sul mercato -. Le persone si stanno sempre più appassionando ai video online ed è altrettanto chiaro intuire come sia sempre più necessario disporre di dati precisi e attendibili sulle modalità di fruizione dei video per tutti coloro che sono impegnati sul fronte della comunicazione». In effetti, si è ormai aperto uno scenario nuovo, anche in Italia, dove le aziende e gli operatori specializzati possono trovare spazi notevoli di contatto con i consumatori-navigatori. In casa ShinyStat il tema è stato oggetto di lunga riflessione, ma soprattutto di studio e applicazione tecnica, tanto che oggi la soluzione per garantire il migliore approccio possibile rispetto alla misurazione dei video online è già realtà operativa, grazie a una proposta nel contempo semplice e raffinata, tecnologicamente avanzata e dotata dell’efficacia necessaria per assicurare dati adeguati e tempestivi.«ShinyStat ha a disposizione, e la offre al mercato, una soluzione estremamente innovativa che concentra l’attenzione sul comportamento di chi guarda video online. Ed è la prima volta – riprende Paolo Zanzottera – che in Italia si può utilizzare un sistema che consente questo tipo di rilevazione. Del resto, è ormai evidente a tutti come il video rappresenti una leva fondamentale per lo sviluppo della Rete. Dirò di più: il fenomeno di diffusione del video come elemento per aumentare l’appeal della comunicazione è evidente soprattutto in alcuni ambiti. Penso ai siti dedicati all’informazione, dove il video permette di dare immediatezza alla notizia; oppure agli spazi web legati al mondo televisivo, radiofonico e cinematografico, dove rappresenta il punto di convergenza per eccellenza tra on e offline. E ancora mi viene in mente l’ambito turistico, dove un semplice video permette di superare la diffidenza del nuovo potenziale cliente, magari garantendogli la possibilità di farsi un’idea precisa della location, dei servizi o della camera che desidera prenotare. Nell’esperienza che deriva dalle ampie potenzialità di monitoraggio e di analisi che qui in ShinyStat abbiamo reso possibili – conclude Zanzottera – abbiamo colto una serie di modalità che per chi desidera inserire messaggi commerciali sfruttando la presenza dei video sulla Rete appaiono irrinunciabili». È per questo che sempre più media player si affidano a ShinyStat Video Analytics per poter finalmente effettuare un’analisi dettagliata dell’audience dei propri video online. Il sistema, assolutamente innovativo, permette di verificare il livello di engagement dei visitatori. In particolare, attraverso lo spettro di visione, è possibile capire l’andamento di visione di uno specifico video, individuare il punto di massimo coinvolgimento, scoprire come i visitatori interagiscono con il video stesso andando avanti e indietro con il mouse, verificare la percentuale di completamento del video stesso. Si tratta di dati rilevanti per valutare la qualità dei contenuti, migliorarne la creatività, ottimizzarne la durata e i passaggi, ma soprattutto si tratta di dati ad elevato potenziale per quanti intendono sfruttare i video in chiave advertising come canale per l’erogazione di pubblicità.

 

Il top della videoanalytics

Di fronte all’esplosione della visione di video online serve disporre di dati sempre più precisi e attendibili sulle modalità di fruizione per chi si trova impegnato sul fronte della comunicazione.
di Luca Anelli [tratto da 360COM del 21 Ottobre 2010]

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